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E addirittura d’accordo con il dentista si può programmare il tempo di permanenza sul singolo dente per specifiche esigenze

Start brushing. Inizia a spazzolare. Il timer scorre. Due minuti, un minuto 59 secondi e così via, un cerchio azzurro, brillante come il dentifricio, avanza e si completa con lo scorrere dei secondi. Sull’altra metà dello schermo dello smartphone, appoggiato alla mensola del bagno sopra il lavandino, passano le ultime notizie. Poi il meteo. Un minuto venti secondi. Compare il calendario, gli appuntamenti in agenda. Quarantadue secondi. Ecco il promemoria per i compleanni di oggi, per non dimenticarsi gli auguri da mandare agli amici. Trenta secondi. La mappa dei denti compare sullo schermo. Dieci secondi. Tre. Due. Uno. «I tuoi denti brillano». Fine. Lo spazzolino elettrico con app per smartphone e bluetooth ha fatto il suo lavoro. In realtà può fare anche di più: d’accordo con il dentista si può programmare il tempo di permanenza sul singolo dente per specifiche esigenze, e una schermata rossa avverte di ridurre la pressione sui denti, una sorta di «ehi, vacci piano»! Il tutto con statistiche su come i denti vengono lavati, su quanto tempo ci si impiega. Lo produce la Oral-B, scontato su Amazon costa 124 dollari. Batte, almeno per stupore al primo utilizzo, l’orologio che misura il battito cardiaco. La domanda è: sono strumenti utili?

Da LaNuovaFerrara (Marianna Bruschi)

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