BLOG

Ha a che fare, probabilmente, proprio con un dente non vitale, di colorazione bluastra, appartenente ad Aroldo I di Danimarca

 

Non a tutti è noto perché il Bluetooth si chiami così e che cosa c’entri un “dente blu/azzurro” con la trasmissione dati via radio. Adam Clark Estes di Gizmodo l’ha spiegato di recente, raccontando una storia che ogni tanto riemerge tra gli argomenti discussi online, complici le pagine di Wikipedia che ne parlano.

Nel 1996 un consorzio delle aziende più grandi nel settore della tecnologia si impegnò per la costruzione di un nuovo standard per la trasmissione di dati senza fili a corto raggio, in modo da potere mettere in comunicazione dispositivi tra di loro senza particolari ostacoli dovuti alle differenti marche.

Il lavoro per la creazione del nuovo standard non fu semplice, richiese diverso tempo e la collaborazione di tecnici e ingegneri delle aziende coinvolte, cui in seguito si sarebbe aggiunta IBM. Una sera, nell’estate del 1997 a Toronto, l’ingegnere di Intel Jim Kardach uscì per bere qualcosa insieme a Sven Mattisson, un suo collega impiegato di Ericsson. I due chiacchierarono a lungo e a un certo punto si misero a parlare anche di storia. Mattisson aveva appena finito di leggere “Le navi dei vichinghi” di Frans G. Bengtsson, un libro che tra le altre cose parlava dei viaggi dei guerrieri danesi durante il regno di Aroldo I, Dente Blu di Danimarca (o “Dente Azzurro”). Tra i personaggi più popolari della storia danese, regnò tra il 940 e il 986 circa in Danimarca e Norvegia, riuscendo infine a unificare buona parte della Scandinavia; portò inoltre avanti la conversione verso il cristianesimo del popolo danese. Come accadeva spesso nel Medioevo, anche re Aroldo I era conosciuto con il soprannome blátǫnn, che significa appunto “dente blu”. Non si sa di preciso perché fosse chiamato così, ma secondo diversi studiosi aveva probabilmente un dente malato (forse non vitale), che appariva più scuro degli altri. Ma ci sono diverse altre teorie, dal fatto che indossasse spesso abiti blu a quello difficile da verificare che fosse ghiotto di mirtilli, che tendono a macchiare i denti.

Kardach al proposito disse: “Aroldo I aveva unito la Danimarca e aveva cristianizzato i danesi! Mi resi quindi conto che il suo soprannome sarebbe stato ideale per dare un nome al progetto cui stavo lavorando”.

Per il logo stesso del Bluetooth si scelse di ricorrere alla cultura e alla storia della Scandinavia. Il logo che tutti hanno imparato a riconoscere è il frutto della combinazione di due “rune”, i segni dell’alfabeto segnico usato dalle antiche popolazioni germaniche. Le rune ᚼ e ᛒ fanno riferimento alle iniziali di re Aroldo I, Dente Blu e combinate insieme portano al logo del Bluetooh. L’unione delle due rune allude efficacemente all’idea alla base del sistema: mettere insieme e far comunicare milioni di dispositivi, costruiti da centinaia di aziende diverse in giro per il mondo.

Fonte: Il Post.it

 

 

 

 

ODONTOFAD – CORSI ECM FAD GRATUITI – ODONTONEWS

Used Tags :

admindentista

No comments yet

Privacy Policy - Cookie Policy